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Anno XXXVII - n. 1 - marzo 2012

 

 

Ghia Luigi (a cura di)

 

Se un amore muore

La Chiesa e i cristiani divorziati

 

Editrice Monti, Saronno 2011– pp. 200


 

Questo volume –curato da L. Ghia- è un’interessante raccolta di saggi che si propongono di indagare il tema della “Chiesa e dei cristiani divorziati” come recita il sottotitolo. Evitando il rischio di un modello tradizionale irrigidito in forme legalistiche e giuridiche, con l’accento sui doveri matrimoniali e sull’osservanza delle norme, a scapito dei valori personali, si occupa dei vissuti di dolore, destabilizzazione, conflittualità interna ed esterna, con tonalità rispettosa, capace di ascolto profondo e com-passsione. “Se un amore muore”, infatti, focalizza l’interesse sulla ferita  –inferta o subita-,  sul fallimento che, come un’ombra, si proietta sulla coppia spezzata, sulla disistima, vergogna, umiliazione, senso di inadeguatezza, percezione della propria fragilità che abitano la situazione di coloro che attraversano questa esperienza, una tra le più difficili che l’essere umano possa incontrare. I talenti di cui la coppia disponeva e che costituivano il patrimonio esistenziale da incrementare e a cui attingere, non sono stati giocati sapientemente o non sono stati rischiati, si sono perduti irrimediabilmente e non sono più recuperabili. E’ già un atto di onestà e sincerità “fare verità” e dichiarare e riconoscere la propria inadeguatezza rispetto al Progetto di vita e all’avventura nella quale ci si era imbarcati col matrimonio.  Ma come la Chiesa si pone di fronte a questo che non è solo un fenomeno (sociologicamente parlando) ma un ‘evento esistenziale’? La richiesta di perdono in gesti concreti si fa esigenza indispensabile.“La Chiesa è vicina a chi ha il cuore ferito” scriveva l’ex Arcivescovo di Milano, cardinal Dionigi Tettamanzi,  nei confronti di chi ha attraversato la difficile prova della fine di un matrimonio.  E ancora: “Non vi guarda come estranei che hanno mancato a un patto ma si sente partecipe delle domande che vi toccano intimamente”. Eppure le condanne senza misericordia hanno ancora molto spazio, in particolare verso quei fedeli che, in condizione di nuova unione, si vedono preclusa la possibilità di accedere al Sacramento Eucaristico contribuendo a creare un vero e proprio senso di esclusione dalla comunità. Partendo da testimonianze reali di coppie che hanno vissuto e vivono la difficile situazione di ricominciare un amore, una vita di coppia, dopo che la precedente si è conclusa, e qui accettano di raccontarsi, il libro affronta i diversi ambiti della problematica con esperti di vari campi: Luigi Ghia, Lidia Maggi, donAlessandro Giraudo, Paolo Mirabella Francesco Ghia, Guido Ghia, Annamariae Franco Quarta,don Sergio Nicolli. Il contributo di questi studiosi consiste nell’aiutare il lettore a formulare domande scomode, costitutive del dibattito teologico e giuridico in corso all’interno della Chiesa e non solo a rispondervi, offrendo comunque orientamenti e piste propositive.

Maria Rosaria Gavina Grossi

   
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