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Anno XXXIV - n. 2 - giugno 2009

 

C. M. Martini e G. Sporschill

 

Conversazioni notturne a Gerusalemme

Mondadori, 2008

 

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E. Bianchi

 

Per un’etica condivisa 

Einaudi, 2009

 

Si tratta di due libri diversi, che hanno in comune la stessa passione per una Chiesa capace di annuncio e testimonianza del messaggio evangelico in un mondo profondamente diverso da quello pre-conciliare.

 “Vi è un’indubbia tendenza a prendere le distanze dal concilio” dice il cardinal Martini che, pur comprendendo alcune preoccupazioni, aggiunge “ciò non ostante dobbiamo guardare avanti. Anche se ogni mutamento radicale richiede sacrifici … credo nella prospettiva lungimirante e nell’efficacia del concilio … che invece di ritrarsi con timore, ha avviato un dialogo col mondo moderno così com’è”. E Martini affronta, con pacatezza ma con coraggio e senza reticenze temi brucianti come quelli dell’annuncio della fede ai giovani; della sessualità, con particolare riguardo alla contraccezione; dell’atteggiamento nei confronti dei divorziati risposati; dei rapporti tra chiesa e potere; della pace e della giustizia … Ne esce il ritratto di un uomo di fede, consapevole che quello che stiamo attraversando è un momento d’oscurità, una notte che il titolo del libro evoca, e tuttavia capace di tener viva la speranza, perché alla notte segue il giorno.

È ancora possibile un confronto nella mitezza, si domanda il priore di Bose e annota: “Ultimamente alcuni cattolici sembrano sempre più voler costituire gruppi di pressione in cui la proposta della fede non avviene nella mitezza e nel rispetto dell’altro, ma nella contrapposizione a una società giudicata malsana e priva di valori”. Questo genera l’accusa “alla Chiesa di atteggiamenti impietosi e arcigni, poco rispettosi delle scelte del singolo e dunque privi di saggezza pastorale”. In questo contesto molti credenti “non riescono a comprendere non tanto il fatto che vengano ribaditi alcuni valori, ma il modo, lo stile che sembra prevalere nel confronto tra cattolici e laici”.

È necessario che si ridefinisca la laicità, che si persegua un’etica condivisa, che la Chiesa resti nell’ambito profetico e promuova testimoni, non testimonial.

                                                  F. B.

 

   
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