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Anno XXX - n. 1 - marzo 2005

 

Anne Dufourmantelle

Sesso e filosofia

Donzelli editore - Roma 2004

 

La filosofia come ha pensato il sesso? Come ha affrontato a 'priori' la questione? Questa unione dei corpi, questo desiderio, questa fame? Eraclito ha pensato la guerra. Piatone, il conflitto dell'anima tra il desiderio del piacere e il desiderio del vero. Aristotele, la dinamica di un corpo mosso dalla passione. Lucrezio, l'atomizzazione dei corpi. Piotino, l'unità perduta. Epicuro, la dipendenza dal piacere. I cinici hanno prediletto la provocazione. Agostino ha pensato un cammino lontano dai propri smarrimenti, così come Giordano Bruno, Nie-tzsche ha voluto demistificare il potere della ragione sul corpo, Scho-penhauer per primo ha pensato il destino delle pulsioni. Tutti hanno costruito una morale; nessuno ha parlato della propria vita sessuale. La filosofia si è ben guardata dal pensare ciò che avrebbe potuto diso­rientarla, si è ben guardata cioè dal pensare il desiderio, che domina il sesso come anche il pensiero (pp. 9-10) [...]

Il sesso e l'amore oggi vengono contrapposti, allo stesso modo in cui, ancor più radicalmente, si contrappongono il pensiero e l'amore, come se anche solo immaginare una loro affinità fosse se non assurdo, almeno improbabile. E intanto è proprio nello spazio che apre l'amore, che il sesso e il pensiero possono venire a manifestarsi.

Il sesso è amore anche quando è violenza, anche quando è ignobile, anche quando è abuso o perversione, è sempre in nome e a partire dalla realtà dell'amore che esso esiste. Questo punto di vista può sembrare scandaloso, perfino offensivo, per le vittime degli abusi sessuali e del commercio del sesso. Ma sostengo che bisogna ripensare, ristabilire il legame tra il sesso e l'amore, come bisogna ripensare questo legame primitivo che ha unito eros e logos, sin dalla nascita della filosofia (pp. 155).

   
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